Perché le vittime di abusi sessuali non denunciano?

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Nella società odierna, sempre più consapevole dell’importanza di garantire la sicurezza e il benessere di tutti, ciò che resta sconcertante è il persistente fenomeno della sottodenuncia degli abusi sessuali perpetrati contro le donne.

Nonostante gli sforzi in atto per promuovere la denuncia di tali reati e offrire sostegno alle vittime, le statistiche rivelano che molti casi di abusi sessuali rimangono avvolti nel silenzio.

Questa realtà tragica solleva numerose domande:

  • perché le donne spesso scelgono di non denunciare gli abusi sessuali subiti?
  • quali sono i fattori che influenzano questa decisione?

Per comprendere questo problema, è fondamentale analizzare le diverse motivazioni che spingono le donne a rimanere in silenzio, permettendo così che gli autori di tali crimini rimangano impuniti. Le ragioni sono sempre complesse e personali ma alcune delle più comuni includono:

  • Autocolpevolizzazione e vergogna: le vittime possono sentirsi profondamente spaventate e vergognarsi per quello che è loro accaduto. L’abuso sessuale può creare una sensazione di colpa e responsabilità, ma l’abuso non è mai colpa della vittima. Non esistono minigonne troppo corte.
  • Paura delle ripercussioni: le vittime possono temere le possibili conseguenze negative derivanti dalla denuncia. Queste conseguenze potrebbero includere minacce di violenza da parte dell’abusatore, la rottura di relazioni familiari o amicali, la perdita di lavoro o problemi legali. Inoltre, spesso gli aggressori minacciano le vittime per costringerle a tacere, ad esempio minacciando di fare del male a loro stesse, ai loro cari o di diffondere informazioni compromettenti su di loro, fino al revenge porn.
  • Paura del giudizio sociale: la paura del giudizio degli altri è un fattore significativo. Le vittime potrebbero temere di essere biasimate, non credute o stigmatizzate dalla società. L’abuso sessuale è spesso circondato da pregiudizi e stereotipi dannosi che possono scoraggiare la denuncia.
  • Dipendenza economica o legale: alcune vittime potrebbero dipendere economicamente o legalmente dall’abusatore. La paura di perdere il sostegno finanziario o la custodia dei figli può essere un motivo per non denunciare l’abuso.
  • Trauma e impatto emotivo: l’abuso sessuale può causare, oltre che traumi fisici, traumi psicologici ed emotivi, fino a sfociare in disturbo da stress post-traumatico, depressione, ansia e altri disturbi correlati. Le vittime possono essere troppo colpite dal trauma per affrontare immediatamente il processo di denuncia. Ciò può richiedere tempo per elaborare l’evento e trovare il sostegno necessario per prendere una decisione.
  • Ignoranza sulle risorse disponibili: alcune vittime di abuso sessuale potrebbero non essere consapevoli delle risorse e dei servizi disponibili per aiutarle, come ad esempio i centri di assistenza alle vittime, le linee telefoniche di supporto, le organizzazioni specializzate nel trattamento delle vittime di abuso sessuale o le case-rifugio.
  • Mancanza di fiducia nel sistema giudiziario: alcune vittime possono avere poca fiducia nelle autorità o nel sistema di giustizia penale. Ciò può derivare da esperienze passate negative, dalla mancanza di supporto sociale o dalla percepita assenza di risultati positivi nelle denunce di abuso sessuale.

La vittimizzazione secondaria

La vittimizzazione secondaria è “una condizione di ulteriore sofferenza e oltraggio sperimentata dalla vittima in relazione ad un atteggiamento di insufficiente attenzione, o di negligenza, da parte delle agenzie di controllo formale nella fase del loro intervento e si manifesta nelle ulteriori conseguenze psicologiche negative che la vittima subisce” (Rossi, 2005).

Si parla di un fenomeno che può contribuire a far sentire la vittima ancora più vulnerabile, impotente o colpevolizzata. Si tratta di una possibilità subdola e indiretta perché il più delle volte viaggia tra le righe, nei sensi più profondi della comunicazione, negli impliciti e nei non detti. A cominciare dalla stessa scelta che le testate giornalistiche fanno dei titoli per i giornali.

Al fine di evitare che questo fenomeno accada sono state implementate delle procedure che implicano un sostegno alla vittima anche dal punto di vista emotivo e psicologico, ad esempio coinvolgendo, nei casi di abuso, degli psicologi esperti in psicologia del trauma e dell’emergenza.

Ma a prescindere dalle tentate soluzioni, è indispensabile ricordare sempre che qualsiasi sia la motivazione del silenzio, non indica di certo una mancanza di coraggio o forza da parte delle vittime.

Ogni individuo affronta un processo personale nel decidere se denunciare o meno un abuso sessuale ed il benessere e sicurezza della vittima devono essere la priorità principale e assoluta.

Il sostegno professionale, come quello offerto da psicologi oppure organizzazioni specializzate, può essere cruciale per aiutare le vittime a navigare in questi difficili processi decisionali.

Se hai subito degli abusi, delle molestie o sei stata oggetto di attenzioni indesiderate e senti il bisogno di parlarne con un professionista, contatta il centro clinico ISP al numero 392-4747002 dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 20.00.

Sofia Malatesta

Dr. Cristina Colantuono

Bibliografia

Rossi, L. L’analisi investigativa nella psicologia criminale. Vittimologia: aspetti teorici e casi pratici, Milano, Giuffrè, 2005, p. 417

Scardaccione, G. Le vittime e la vittimologia. Teorie e applicazioni. Franco Angeli. 2016

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