Blue Monday: una mossa di marketing strategico

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Il Blue Monday allude, per definizione e consuetudine, al giorno più triste dell’anno e, quale credenza comune della popolazione dell’emisfero boreale, coincide con il terzo lunedì di gennaio, cadendo generalmente tra il 15 e il 21 del mese. Nel 2024 è proprio oggi.

Le origini della data blue affondano le radici in ragioni di tipo economico e pubblicitario: per sopperire alle passività finanziarie riscontrabili dopo le spese natalizie dei consumatori, le aziende, avvalendosi della teoria del Blue Monday, intervengono agevolmente sulle emozioni al fine di trarne profitti.

È quanto accaduto il 24 gennaio 2005, data che sancì la nascita del primo lunedì blue, annunciato tramite un comunicato stampa di SKY Travel: il reparto marketing dell’Agenzia di viaggi decise di avvalersi di un’equazione priva di ogni fondamento scientifico, secondo la quale le persone registravano maggiori livelli di depressione e di tristezza proprio in quel giorno in quanto consce della fine delle festività natalizie e in conseguenza del sentimento comune di angoscia dato dalla prospettiva della quasi totale assenza di periodi festivi nei mesi a venire.

Le prove neuroscientifiche della bufala

Per attribuire rigore scientifico al fenomeno blue, l’agenzia si rivolse a Cliff Arnall, psicologo e allora ricercatore presso l’Università di Cardiff, chiedendo di apporre la sua firma su un falso studio che ne attestasse l’esistenza, rivendicando la paternità di una formula che desse quale risultato una data, la quale avrebbe aiutato le agenzie di viaggio ad analizzare la maggiore tendenza dei clienti a prenotare un viaggio se pervasi da uno stato di profondo malumore.

Ecco la finta equazione del Blue Monday, come riportata nel comunicato del 2005:

Più volte la totale mancanza di senso della formula matematica è stata sottolineata da parte della comunità scientifica; diversi neuroscienziati (tra i quali Dean Burnett, docente e ricercatore presso l’Università di Cardiff) hanno descritto le misurazioni come totalmente prive di logica, definendo il fenomeno “farsesco”.

Benefìci “blue”: dal mercato finanziario alla popolazione

La formula magica del Blue Monday, subito acquistata da numerose compagnie e da importanti agenzie pubblicitarie, è stata sfruttata per campagne di marketing mirate, volte a favorire le spese nel periodo post-festività, inducendo i consumatori a credere che potessero compensare la tristezza e l’angoscia spendendo, situazione che, di fatto, si verificò, con l’incremento delle vendite.

I consumatori hanno dunque creduto alla favola del Blue Monday; sono pronti, ogni anno, ad essere bombardati dai media, nonostante l’inattendibilità del fenomeno.

Si tratta di un modo “efficace” per giustificare ed esorcizzare angoscia e tristezza, emozioni negative comuni a tutti, al fine di credere che almeno per un giorno all’anno sia legittimo “stare male”, adducendo motivazioni esterne, anziché riflettere sui propri stati emotivi. La sofferenza sembra anche più lieve se condivisa, ma si rischia di sminuire le esperienze di quanti convivono con una malattia seria, quale la depressione.

Il fenomeno Blue Monday, tuttavia, rimarca quanto sia di fondamentale importanza preservare, salvaguardare e proteggere la salute mentale, adottando misure preventive non solo nel giorno più triste dell’anno.

Dr.ssa Vincenza Sofia

Dr.ssa Cristina Colantuono

Riferimenti

Vennebush, G. P., & Mata, D. (2012). Media Clips: The Worst Day of the Year? – Chopsticks. The Mathematics Teacher106(5), 330-333.

Petter, O. (2022). Blue Monday: Is it really the “most depressing day of the year”. Independent. https://www.independent.co.uk/life-style/blue-monday-today-what-is-b1994428.html

Castagna, G. (2023). Blue Monday: cos’è, data e 5 esempi di marketing. ShippyPro. https://www.blog.shippypro.com/it/blue-monday

Price, J. (2023). Blue Monday 2023: What, When and Why. The meaning behind the so called most depressing day of the year. Chamber Insights. https://www.hampshirechamber.co.uk/blog/blue-monday-2023-what-when-and-why/

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