Device, il babysitter del nuovo millennio

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Spesso capita di sentire dai genitori che i loro figli trascorrono gran parte del tempo sui device come un cellulare o un tablet. Se da un lato la tecnologia ha reso facilmente disponibili informazioni di qualsiasi tipo, accorciando le distanze, dall’altro ci chiediamo cosa accade quando è un bambino a farne uso e quali sono le conseguenze sul suo sistema cognitivo.

Neurotrasmettitori e device

Ci sono caratteristiche strutturali all’interno dello smartphone costruite sul processo della ricompensa dopaminergica: questo meccanismo è alla base della possibilità di imparare dall’esperienza, che consiste nel ripetere ciò che produce sentimenti di gratificazione e benessere e scartare ciò che non lo fa. Il nostro cervello, ogni volta che abbiamo la tendenza a vivere momenti di piacere, rilascia alcune sostanze che fungono da rinforzo, rimarcandolo. Questa sostanza è un neurotrasmettitore chiamato dopamina, rilasciato ogni qualvolta abbiamo la tendenza a provare gratificazione, sia fisica che psicologica (Berridge & Kringelbach, 2015). Viene attivata, dunque, quando si aspetta una risposta a un messaggio, quando si è su un gioco sullo smartphone e si deve arrivare alla fine, dopo aver pubblicato un post e si aspetta un like.

I pericoli dei device

Lo studio dello sviluppo della competenza comunicativa pone in evidenza che la comunicazione è un’attività sociale che avviene attraverso l’interazione con altre persone (Sarti & Sparnacci, 2018).  Il bambino precocemente digitalizzato, dunque, non riuscirà ad acquisire competenze relazionali sufficienti poiché il loro sviluppo comprende un sistema di continue sequenze di scambi tra il bambino e chi si occupa di lui (Sarti & Sparnacci, 2018) che, se limitate, non gli permettono di raggiungere livelli soddisfacenti.  Mettere un interferente all’età di 2 anni durante le prime esperienze, infatti, può rivelarsi cruciale: tutto ciò che accade in questo periodo lascia un’“impronta biologica” nel suo cervello influenzando il suo futuro cognitivo e motorio  (Sarti & Sparnacci, 2018). Il bambino che utilizza lo smartphone, ad esempio, è incapace di utilizzare le mani per esplorare l’ambiente, non sviluppa l’intelligenza della mano nè scopre la possibilità di prendere oggetti, afferrarli, spostarli per costruire la sua rappresentazione del mondo. Inoltre l’esercizio delle mani rafforza l’apprendimento e facilita l’acquisizione del linguaggio; per questo motivo, l’esposizione precoce alla tecnologia smart può portare a difficoltà di linguaggio, apprendimento ed udito (Bozzola E.,2018)

Distrattore delle emozioni

La strutturazione della personalità è fortemente condizionata dal bilanciamento continuo tra gratificazioni e frustrazioni; possibilità da una parte di provare piacere e di accettare se stessi e dall’altra di superare frustrazioni e ostacoli provando ad agire con aggressività o con il pianto. All’inizio il bambino non ha nessuna o pochissima tolleranza alle frustrazioni (Sarti & Sparnacci, 2018) e per questo, spesso il genitore tende ad utilizzare un distrattore emotivo, ad esempio il cellulare, per calmarlo. L’uso, anche saltuario, del dispositivo elettronico, infatti, ha una forte ed immediata potenza quando un bambino piange, ma, allo stesso tempo, gli preclude la possibilità di imparare a gestire la frustrazione ed apprendere come autoregolamentarsi e come convivere con le proprie emozioni. È bene inoltre riflettere anche sull’uso che il genitore ne fa giornalmente come dissuasuore delle emozioni, quando ad esempio è annoiato o quando è triste (Radesky S. et al 2015).

Un’interazione “congelata”

Attraverso le interazioni quotidiane, il bambino e l’adulto imparano a sintonizzare e modificare le proprie azioni rispetto alle azioni dell’altro attribuendo significati reciprocamente (Sarti & Sparnacci, 2018). Capita, però, che quando i dispositivi elettronici si sostituiscono alla relazione, diventano una vera e propria interferenza tra il bambino e il genitore che è costantemente distratto e sconnesso dalla realtà. Così come accade quando, la televisione accesa in sottofondo, riduce la qualità e la quantità delle interazioni genitore-figlio influenzando lo sviluppo cognitivo e la concentrazione del bambino (Kirkorian HL,2009). La preferenza che il bambino ha verso il volto e la voce degli adulti, infatti, lo portano a considerarli come coloro che sono in grado di rispondere alle sue esigenze; se il genitore rimane distratto, però, il bambino che piange non cercherà più di essere consolato all’interno della relazione con il genitore abituandosi a non ricevere risposta (Sarti & Sparnacci, 2018). Questo è chiamato comportamento empatico solidale: anche se sono accanto a qualcuno che sta male, non sono in grado di aiutarlo perché sono “congelato”. (Bortone M.,2007)

Parental control

Non esiste parental control migliore della presenza di un genitore: l’uso dei media da parte di bambini piccoli, infatti, potrebbe avere effetti positivi solo con contenuti corretti e con la presenza di interazione da parte dei genitori (Linebarger DL et al., 2014).

Fasce di età

Fino ai 3 anni di età i dispositivi elettronici interferiscono con lo sviluppo cognitivo – motorio – emotivo del bambino; in questa fascia di età i bambini non hanno bisogno di calmarsi davanti uno schermo ma hanno bisogno di esplorare, giocare, piangere e arrabbiarsi (Novara D., 2022).

Dai 3 ai 6 anni la comunità scientifico-pedagogica internazionale ha dichiarato: in questa fascia d’età mezz’ora di videoschermi al giorno è più che sufficiente, e l’accesso a Internet è vietato. In questo periodo dello sviluppo il bambino acquisisce le regole, continua ad esplorare e ad imparare attraverso il gioco simbolico, socializza e impara a stare insieme agli altri (Novara D., 2022).

I produttori dei cellulari dichiarano che prima dei 13 anni non dovrebbero essere utilizzati perché mancano le competenze necessarie per farne buon uso. Se si acquisiscono le capacità per costruire relazioni sociali con un amico prevalentemente on line, si preferirà la relazione on line (senza il tono di voce, senza la faccia, senza il comportamento non verbale) in cui il giovane riempie con l’idealizzazione e l’immaginazione le parti vuote della conversazione. Il rapporto con l’altro, dunque, diventa perfetto perché idealizzato secondo le aspettative di ognuno (Giacomel I., 2021).

Cosa comporta l’abuso dello smartphone?

Passare la maggior parte del tempo sul cellulare impedisce di creare dei ricordi significativi; la memoria transattiva non viene più usata perché si ricorre a dispositivi come Alexa oppure Google (Moretti C., 2021).

Scarsi livelli di benessere durante la prima infanzia sono associati a depressione e comportamenti ostili e aggressivi(Toumbourau J.W., 2011).  La visione della televisione e dei videogiochi sono correlati all’aumento dei tassi di obesità, comportamenti sedentari durante l’infanzia e comportamenti alimentari sbagliati (Hinkley T., et al. 2014). L’utilizzo dei media può interferire con la qualità del sonno attraverso l’aumento dell’eccitazione psicofisiologica causata da contenuti stimolanti  o dall’esposizione a una luce intensa. Tra i bambini di 1- 4 anni la presenza di un televisore in camera da letto è associata a una qualità del sonno significativamente ridotta, incubi e discorsi nel sonno (Brockmann P.E., et al. 2016). L’esposizione precoce e prolungata dei timpani a livelli intensi porta ad una immersione sonora senza pausa per le orecchie.  Infatti, in questo contesto, lo sviluppo della parola e del linguaggio può essere compromesso e le difficoltà di socializzazione, comunicazione e interazione con altri bambini non faranno tardi ad apparire (Wagner N.J., 2016). Come riportato da Pagani, infatti, alti tassi di tempo davanti allo schermo sono correlati a decrementi nei punteggi di attenzione, ma anche a esperienze di rifiuto dei pari (Pagani L.S., 2010).

Cosa si può fare?

  • spegnere il cellulare durante i pasti
  • spegnere la TV quando si finisce di vedere un programma
  • bilanciare l’uso dello schermo con attività come stare all’aperto, leggere e fare attività fisica
  • durante l’interazione genitore-figlio focalizzare l’attenzione tutta verso di lui evitando di controllare lo smartphone

Oltre i 13 anni…

Da un’idea sviluppata tra l’Associazione Nazionale Di.Te (Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche Gap • Cyberbullismo), l’università delle Marche e l’università di Macerata è nata l’app OkDigitale la quale permette un percorso per l’uso consapevole dei device rivolto sia ai genitori che ai figli. Il genitore può utilizzare l’applicazione per verificare se il figlio adolescente è idoneo a poter utilizzare il cellulare; prevede 10 settimane di percorso con risposta a delle domande che permettono di passare a livelli successivi di consapevolezza del device. Alla fine del percorso è possibile ottenere un certificato che può essere stampato.

C’è da ricordare comunque che il miglior aiuto da dare ai figli e quello di renderli capaci di una sempre maggiore autonomia trasformando la relazione con loro dall’iniziale accudimento, a un reciproco rispetto delle proprie individualità.

Dott.ssa Irene Viola

Dott.ssa Micol Lucantoni

 

BIBLIOGRAFIA

Berridge, K., & Kringelbach, M. (2015). Pleasure Systems in the Brain. Neuron, 86(3), 646–664.

Bortone, M. (2007). Le “generalità” della condotta prosociale (1st ed.). Scienze del pensiero e del comportamento.

Bozzola, E., Spina, G., Ruggiero, M., Memo, L., Agostiniani, R., Bozzola, M., Corsello, G., & Villani, A. (2018). Media devices in pre-school children: the recommendations of the Italian pediatric society. Italian Journal of Pediatrics, 44(1).

Brockmann, P. E., Diaz, B., Damiani, F., Villarroel, L., Núñez, F., & Bruni, O. (2016). Impact of television on the quality of sleep in preschool children. Sleep Medicine, 20, 140–144.

Hinkley, T., Verbestel, V., Ahrens, W., Lissner, L., Molnár, D., Moreno, L. A., Pigeot, I., Pohlabeln, H., Reisch, L. A., Russo, P., Veidebaum, T., Tornaritis, M., Williams, G., de Henauw, S., & de Bourdeaudhuij, I. (2014). Early Childhood Electronic Media Use as a Predictor of Poorer Well-being. JAMA Pediatrics, 168(5), 485.

Kirkorian, H. L., Pempek, T. A., Murphy, L. A., Schmidt, M. E., & Anderson, D. R. (2009). The Impact of Background Television on Parent-Child Interaction. Child Development, 80(5), 1350–1359.

Linebarger, D. L., Barr, R., Lapierre, M. A., & Piotrowski, J. T. (2014). Associations Between Parenting, Media Use, Cumulative Risk, and Children’s Executive Functioning. Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics, 35(6), 367–377.

Pagani, L. S., Fitzpatrick, C., Barnett, T. A., & Dubow, E. (2010). Prospective Associations Between Early Childhood Television Exposure and Academic, Psychosocial, and Physical Well-being by Middle Childhood. Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine, 164(5).

Radesky, J. S., Schumacher, J., & Zuckerman, B. (2015). Mobile and Interactive Media Use by Young Children: The Good, the Bad, and the Unknown. American Academy of Pediatrics, 135(1). https://doi.org/10.1542/peds.2014-2251

Sarti, P., & Sparnacci, G. (2018). Gravidanza, nascita e infanzia. Come accogliere e prendersi cura di un figlio da zero a sei anni. Giunti Editore.

Toumbourou, J. W., Williams, I., Letcher, P., Sanson, A., & Smart, D. (2011). Developmental trajectories of internalising behaviour in the prediction of adolescent depressive symptoms. Australian Journal of Psychology, 63(4), 214–223.

Wagner, N. J., Mills-Koonce, W. R., Propper, C. B., Willoughby, M. T., Rehder, P. D., Moore, G. A., & Cox, M. J. (2016). Associations between Infant Behaviors during the Face-To-Face Still-Face Paradigm and Oppositional Defiant and Callous-Unemotional Behaviors in Early Childhood. Journal of Abnormal Child Psychology, 44(8), 1439–1453.

SITOGRAFIA

Dipendenze.com. (2022, January 8). Ora c’è l’app per diventare “genitore digitale.” https://www.dipendenze.com/ok-digitale

(2022, February 14). Psicologo Dott.Ivan Giacomel | H24|PSICOLOGO. H24 PSICOLOGO. https://www.h24psicologo.com/Propriet%C3%A0/dott-ivan-giacomel/

Moretti, C. (2021, July 21). Così Alexa sta cambiando radicalmente le abitudini dei bambini. The Millennial. https://themillennial.it/technology-pusher/alexa-skill-infanzia-bambini/

Novara, D. (2022, February 15). Guida all’uso della tecnologia da 0 a 6 anni. Uppa.it. https://www.uppa.it/guida-alluso-della-tecnologia-da-0-a-6-anni/

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