Cos’hanno in comune la meditazione e la droga? Molto più di quanto pensi

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La serotonina è noto come ”ormone del buonumore” ed è il neurotrasmettitore del piacere e del benessere corporeo. L’MDMA è una sostanza psicoattiva in grado di aumentare del 900% i livelli di serotonina nel sangue e non a caso, infatti, è conosciuta comunemente come “Ecstasy”.

La cocaina invece ha l’effetto di aumentare notevolmente i livelli di dopamina, il cosiddetto “ormone dell’entusiasmo”, provocando uno stato di euforia ed eccitazione.

Anche la marijuana stimola la produzione di specifici neurotrasmettitori, in particolare dell’ossitocina detta anche l’”ormone dell’amorevolezza”, poiché stimola il rilassamento, il benessere e l’affettuosità verso l’altro. Non a caso è l’ormone che producono le madri in modo naturale quando sono a contatto con i figli.

Il corpo umano è un magnifico laboratorio chimico, sempre pronto a produrre le sostanze di cui si ha bisogno e a fornirle nella dose necessaria. Le droghe possono forzare la produzione di queste sostanze portando, senza alcuno sforzo, a stati alterati di coscienza estremamente piacevoli e desiderabili.

Tutti conoscono però i pesanti effetti collaterali che le droghe hanno sull’organismo e sulla psiche. A questi va aggiunto il fatto che la produzione forzata di determinati neurotrasmettitori inibisce la capacità del corpo di produrre quel determinato ormone in modo naturale. In pratica si brucia lentamente la stessa capacità di procurarsi piacere.

D’altro canto è possibile agire in modo da permettere al corpo di produrre determinati neurotrasmettitori e di modificare di conseguenza il proprio modo di pensare, sentire e percepire la realtà.

L’attività fisica, per esempio, comporta la produzione di endorfine, magnifici neurotrasmettitori dai poteri analgesici e antidepressivi, che inducono sensazioni di benessere o, in dosi elevate, di beatitudine, che sono chiamati infatti gli “ormoni della soddisfazione” (il neurotrasmettitore che si produce durante il sesso).

E la meditazione?

Numerosi studi hanno provato gli effetti “dopanti” della meditazione. Alcune ricerche condotte sulla Mindfulness, una delle tecniche di meditazione più diffuse e utilizzata in moltissimi ambiti clinici fin dagli anni ’70, hanno dimostrato un aumento della quantità di serotonina e melatonina (Bujatti e Riederer, 1976. Bottaccioli, 2005), nonché dell’endorfina, della dopamina (Jung, Kang et al., 2010), dell’ossitocina e del deidroepiandrosterone, un ormone che contrasta l’invecchiamento.

Ma in particolare gli studi evidenziano come la meditazione sia una pratica molto efficace per ridurre l’unico neurotrasmettitore tra quelli fin qui elencati che nessuno desidera avere in circolo: il cortisolo, detto anche l’”ormone dello stress” (Harte, Eifert & Smith, 1995; Sudsuang, Chetanez et al. 1991; Jerving, Wilson & Davidson 1978; Newberg & Iverson, 2003, Vandana B., Vaidyanathan K. et al., 2011).

Molti dei protocolli clinici che prevedono l’uso della Mindfulness, come l’MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) nascono proprio con l’intento di contrastare gli stati di ansia, lo stress e la depressione, anche nei pazienti gravi, dal momento che è stato dimostrato come la meditazione non abbia alcuna controindicazione.

Ogni persona è quindi in grado di produrre da sé tutte le sostanze di cui può aver bisogno, basta chiudere gli occhi e ascoltare il proprio respiro.

Ci sono infinite tecniche di meditazione per tutti i gusti e ciascuna di essa sfrutta la chimica del proprio corpo per procurarsi in modo legale la vostra sana e naturale dose quotidiana di benessere.

 

Dr. Jacopo Valsecchi

Dr. Cristina Colantuono

 

BIBLIOGRAFIA

  • BOTTACCIOLI F., Psiconeuroendocrinoimmunologia. I fondamenti scientifici delle relazioni mente-corpo. Le basi razionali della medicina integrata, Red Edizioni, 2005.
  • BUJATTI M., RIEDERER P., Serotonin, Noradrenaline, Dopamine Metabolites in Transcendental Meditation-Technique, DOI: 10.1007/BF01256514, 1976.
  • HARTE J. L., EIFERT G. H., & SMITH R., The effects of running and meditation on beta-endorphin, corticotropin-releasing hormone and cortisol in plasma, and on mood, Biological Psychology, 40(3), 251–
  • 265, DOI: 10.1016/0301-0511(95)05118-T, 1995.
  • JERVING R., WILSON A. F. & DAVIDSON J. M., Adrenocortical Activity During Meditation, DOI: 10.1016/0018-506x(78)90024-7, 1978.
  • JUNG Y., KANG D. et al., The Effects of Mind-Body Training on Stress Reduction, Positive Affect, and Plasma Catecholamines, DOI: 10.1016/j.neulet.2010.05.048, 2010.
  • SUDSUANG R., CHENTANEZ V. & VELUVAN K., Effect of Buddhist Meditation on Serum Cortisol and Total Protein Levels, Blood Pressure, Pulse Rate, Lung Volume and Reaction Time, DOI: 10.1016/0031-9384(91)90543-w, 1991.
  • VANDANA B., VAIDYANATHAN K. et al., Impact of Integrated Amrita Meditation Technique on Adrenaline and Cortisol Levels in Healthy Volunteers, DOI: 10.1155/2011/379645, 2011.

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