19 Marzo: festa del papà

0

In Italia il 19 marzo si festeggia la Festa del Papà, ma perché proprio il 19 marzo?

Dai primi del Novecento l’usanza di celebrare i padri di famiglia comincia a diffondersi in tutto il mondo, fu comunque la Chiesa cattolica, per prima, ad associare una celebrazione alla figura del papà. San Giuseppe nella tradizione popolare oltre a proteggere i poveri, gli orfani e le ragazze nubili, è anche il protettore dei falegnami e risale al 1871 la sua nomina come “protettore dei padri di famiglia”.

In gran parte del mondo, la festa del papà si celebra nella seconda metà di giugno, conseguenza diretta dell’influenza americana nel XX secolo: la celebrazione al 19 marzo è rimasta soprattutto nei Paesi a maggioranza cattolica, tra cui l’Italia, il Portogallo e la Spagna.

Figura paterna e cambiamenti nel tempo

La figura paterna è estremamente importante ed ha un ruolo centrale nella vita di un bambino, nel tempo però tale ruolo ha subito delle modifiche degne di nota.

Il rapporto padre-figlio non è così automatico e spontaneo come quello della madre che per natura ha una connessione biologica col figlio in quanto lo porta in grembo, lo nutre e lo accudisce fino a creare un legame quasi simbiotico. Ed è proprio la figura paterna che col tempo assume un ruolo fondamentale per normalizzare il forte legame con la figura materna e se da un lato allenta la diade madre-bambino dall’altro è l’elemento che consente ai figli di crescere diventando adulti, imparando a “stare al mondo” da soli, affrontando le difficoltà grazie alle proprie risorse.

Nel momento del primo distacco con la madre, intorno ai due anni, il papà diventa il porto sicuro che pian piano trasmette il concetto che il mondo non è una minaccia e che oltre alla relazione con la mamma ce ne sono altre altrattanto importanti e stabili.

E’ necessario però sottolineare che la figura paterna ha subìto diversi cambiamenti mentre, nell’immaginario classico, è sempre stata la parte più autoritaria della sfera genitoriale (basti pensare al ruolo del padre/padrone nelle famiglie di un tempo), freddo e spesso lontano perché impegnato nel lavoro fino a sera. Non responsivo alle richieste del bambino, incapace di curarsi di necessità e di bisogni emotivi del figlio; una figura quindi per lo più assente nel percorso di sviluppo in cui il suo ruolo educativo si concentrava soprattutto nel dare comandi e punizioni. I bambini avevano timore del padre, le sue sgridate provocavano sensi di colpa e conseguentemente un’importante lontananza affettiva.

Oggi il papà è un Super Papà

Oggi questo ruolo è decisamente cambiato, modificandosi insieme alla società ed ai nuovi modelli che questa si porta con sé: il padre non è più autoritario, oggi la figura vincente è quella del padre complementare che si confronta con la madre e accompagna il figlio nella crescita. Un padre che cambia anche in seguito al ruolo che oggi hanno assunto le madri all’interno della società: impegnate lavorativamente quanto i padri e che necessitano di aiuto e supporto anche nella crescita dai figli.

Ed oggi allora entra in gioco il “super-Papà”, completamente opposta a quella del “padre-padrone”, che oggi si occupa della cura dei figli ma anche delle loro attività formative o di svago, si apre alla cooperazione con la mamma, permettendosi anche di mostrare stati d’animo, emozioni, paure e sentimenti legati alla relazione con il proprio figlio.

Cambiano epoche e stili di vita ed anche i papà passano ad un livello successivo, trasformandosi in padri che fanno da spalla ai propri figli, gli insegnano a provare e a mettersi in gioco da soli, si alleano “contro la mamma” con loro fino a diventare Amico!

Un papà pronto a farsi carico di emozioni e fallimenti è un papà che insegna che fallire è umano e che buone potenzialità sono nascoste dentro ogni individuo.

Il 19 Marzo è un giorno da ricordare, un giorno importante per ogni padre e per ogni figlio, un giorno che ricorda e sottolinea quanto sia essenziale la figura paterna nella vita di ogni figlio e che contribuisce a rafforzare un legame indissolubile.

Dott.ssa Carola Castorino

Dott.ssa Cristina Colantuono

Lascia una risposta