La disfunzione erettile: l’ansia, infida nemica della passione nell’uomo

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Fare l’amore è uno dei piaceri che regala la vita. Partendo da questo presupposto, vien da sé che la sessualità non è semplicemente un atto procreativo ma molto di più.

Si tratta infatti di un fenomeno complesso, quasi una forma di comunicazione, di arte, di gioco, di sperimentazione che coinvolge tutti i sensi e tutto il corpo. Fare l’amore dà ampio spazio all’immaginazione rendendo l’atto sessuale, compresi i preliminari, più intensi e soprattutto più eccitanti ed intriganti.

Nonostante ciò, i temi erotico-sessuali generano ancora imbarazzo, soprattutto in quei casi o in quelle circostanze in cui si presentano anche degli “intoppi” che, nel caso della disfunzione erettile, vengono più facilmente gestite con ironia o sdrammatizzando il discorso, così da allontanare o da evitare un’analisi più profonda.

Molto spesso, dietro queste spiacevoli situazioni, la causa non è organica bensì psicologica. Sicuramente meglio dal punto di vista medico poiché non sempre una patologia fisica è risolvibile ma più preoccupante perché si pensa sempre che il “problema psicologico” riguarda solo gli altri, è spesso inconscia e soprattutto impone al paziente di impegnarsi a individuare l’origine, ad ammettere qualche verità scomoda ed a tirarsi su le maniche per risolvere.

Che cos’è una disfunzione erettile?

Il desiderio, l’eccitamento, il plateau, l’orgasmo e la risoluzione sono le fasi ed i momenti che caratterizzano una risposta sessuale. La durata e l’intensità di queste fasi è soggettiva. Diversi sono le variabili ed i fattori che possono incidere sulla qualità della risposta sessuale e, tra questi, vi sono, nell’uomo, le disfunzioni erettili.

Si tratta di un disturbo dell’eccitamento sessuale che per essere diagnosticato deve essere presente da almeno sei mesi e non deve dipendere né da un altro disturbo mentale, né da effetti collaterali di un farmaco o di un’altra condizione medica.

Tra i sintomi c’è la difficoltà o impossibilità ad ottenere un’erezione ed a mantenerla nel tempo. Si distingue:

  • Disfunzione primaria: quando l’uomo non ha mai avuto un’erezione;
  • disfunzione secondaria: quando le difficoltà si sono verificate da un dato momento in poi (la forma più comune).

Infine, le disfunzioni erettili possono essere classificate in base alla frequenza:

  • Generalizzate: la difficoltà ad eccitarsi è sempre presente con ogni partner;
  • situazionali: il disagio si manifesta occasionalmente, oppure con uno specifico partner.

L’ansia è un fattore molto importante che spesso viene sottovalutato dagli uomini ed è una delle cause più frequenti dell’impossibilità di godere dell’intimità sessuale.

Perché l’ansia è così importante e come influenza il sesso?

L’ansia, insieme alla depressione e allo stress, è l’elementi psichico che più negativamente influenza un’erezione. Gli uomini che tendono a dare un’eccessiva importanza alla performance erotica la vivono non più come un piacere ma come se fosse un test. In queste circostanze dominerebbero pensieri negativi legati alla paura di non riuscire a raggiungere certi standard.

Nello specifico, l’uomo temerebbe di non raggiungere o mantenere un’adeguata erezione per tutta la durata del rapporto, oppure di raggiungere l’orgasmo troppo precocemente, prima che la partner sia compiaciuta o, peggio, prima della penetrazione.

Si tratta di costrutti influenzati da diverse dinamiche mentali: la presenza di alte aspettative, la paura di non essere all’altezza, l’imbarazzo generale o la non accettazione del proprio corpo, la paura di un rifiuto, di abbandonarsi, di essere criticati, il bisogno di tenere tutto sotto controllo, la poca esperienza. Anche la bassa autostima, l’aderenza a specifiche ideologie o la scarsa educazione sessuale alimenterebbero le ansie sessuali.

La presenza di tali pensieri farebbe precipitare l’uomo in un arduo loop di tipo ansiogeno, nutrendo ed accrescendo le sue paure. Terreno fertile per l’ansia da prestazione, che impedisce al soggetto di mantenere il giusto focus sulle sensazioni e sul piacere, tipici dell’esperienza erotica e che permette a paura e preoccupazione di manifestarsi sotto forma di sintomo fisico. È la tipica profezia che si auto-avvera. La più alta dimostrazione del forte collegamento mente-corpo.

Il risultato è un uomo che assume il ruolo di osservatore e, soprattutto, il ruolo di giudice severo della sua prestazione sessuale. L’ansia percepita va a determinare uno squilibrio neuroendocrino di tipo adrenergico e, di conseguenza, blocca l’erezione del pene, influendo la sua durata.

Non godendo delle esperienze sessuali e percependo di non avere più potere sul proprio corpo, arrivano anche il disagio ed il nervosismo che, in un enorme circolo vizioso, producono tutti i più tipici sintomi da stress.

La situazione assume toni drammatici poiché, nell’immaginario collettivo, prevale il fondamento in cui la virilità dell’uomo dipende, anche, dalla qualità e dalla frequenza dei suoi rapporti erotici.

Come superare l’ansia sessuale?

Una volta accertato che le disfunzioni erettili non derivano da cause fisiologiche o dall’uso di specifiche sostanze, occorre agire sul piano psicologico. In quei casi in cui è l’ansia ad essere da impedimento del pieno raggiungimento del piacere erotico, un ruolo importante è svolto dal proprio partner.

L’uomo che convive con una disfunzione sessuale dovrebbe riuscire a confidarsi con totale sincerità con il proprio partner con lo scopo di trovare delle soluzioni insieme. Un partner che sappia accogliere ed ascoltare tali timori è in grado di aumentare l’autostima dell’uomo, oltre che a favorire la costruzione di un legame emotivo.

Anche una maggiore informazione sui rapporti sessuali ed una maggiore conoscenza del funzionamento del proprio corpo diminuiscono le ansie. Inoltre, a tale scopo, risulta utile ampliare ed arricchire l’erotismo, ovvero dare maggiore importanza a tutto ciò che incoraggia l’erotismo ed il contatto fisico, oltre che individuare e favorire tutte quelle situazioni che rilassano durante l’eccitazione.

E’ sempre consigliabile comunque un percorso specifico di psicoterapia, che per sintomatologie di questo tipo non prevede tempi eccessivamente lunghi per una risoluzione anche duratura.

 

Dott.ssa Veronica Feliciani

Dott.ssa Cristina Colantuono

 

Bibliografia

Jannini E., Lenzi A, Maggi M., Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia, medicina della sessualità e salute della coppia, Edra, Milano, 2017.

Simonelli C. (a cura di), Diagnosi e trattamento delle disfunzioni sessuali, Franco Angeli, Milano, 1997.

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