4 strategie per non diventare dipendenti dallo smartphone

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Il rapido emergere di nuovi modelli culturali, stili di vita e di consumo e di nuovi bisogni ha condotto, inevitabilmente, alla nascita e alla diffusione di dispositivi tecnologici mobili, come gli smartphone, il cui fine è quello di essere sempre connessi e disponibili con il mondo, evitando così quella angosciante sensazione di solitudine.

Strumenti talmente presenti e fondamentali da arrivare ad essere considerati da indispensabili ad una vera e propria dipendenza. In particolare, la dipendenza da cellulare è stata altamente sottovalutata per le sue mille utili funzionalità quotidiane e perché non causa gli effetti tipici delle più note dipendenze.

 

Funzioni psicologiche dello smartphone

Come ogni oggetto-droga, anche il cellulare può essere investito di una valenza affettiva, poiché ad esempio permette di:

  • Eliminare i limiti spazio-temporali: grazie ad una semplice telefonata ha la capacità di ridurre i sentimenti di perdita ed abbandono e di aumentare la possibilità di tollerare la solitudine e gli stati di ansietà connessi alla separazione;
  • soddisfare le esigenze profonde: dietro all’irrispettosa consuetudine delle telefonate ad alta voce si cela la necessità di essere al centro dell’attenzione, di affermare il proprio valore personale e incrementare il sentimento di autostima;
  • dominare la realtà esterna: con le applicazioni di messaggistica le pratiche di controllo e sorveglianza sulle vite altrui sono aumentate in modo considerevole: tramite una foto è possibile sapere dove un amico/a o un fidanzato/a si trova senza doverglielo chiedere, oppure basta una “spunta blu” di conferma di lettura per sapere se l’altro ha letto il messaggio;
  • controllare la distanza: il cellulare diventa un “oggetto consolatore”, onnipresente e sempre pronto all’utilizzo, aiuta a tollerare la separazione, favorendo, il controllo della distanza.

 

A quali segnali fare attenzione?

Il rapporto che molte persone, ma in particolare gli adolescenti, hanno instaurato con il proprio cellulare è quindi a rischio psicopatologia.

Quali sono quindi i segnali a cui fare attenzione?

  • Si utilizza il telefono per evitare stati di ansia, disagio e di mancanza;
  • in assenza del cellulare non ci si sente protetti e in grado di controllare la propria vita interiore e sociale;
  • non ci si separa mai dal telefonino;
  • si considera lo smartphone l’unico modo per avere un contatto con gli altri, rischiando di preferirlo ai rapporti reali;
  • si prova uno stato di malessere se il cellulare non ha campo o non funziona;
  • si possiede più di un telefonino;
  • si giustifica l’utilizzo eccessivo nascondendosi dietro la sua comodità e funzionalità.

È possibile, dunque, affermare che la dinamica di base della smartphone addiction consiste nel fatto che il cellulare permette di colmare quella sensazione di vuoto e di solitudine creata dalla separazione fisica.

 

Quali conseguenze?

Si rischia di diventare fragili e insicuri a livello psicologico, non più in grado di gestire quelle sporadiche o ripetute percezioni di mancanza interiore, con la conseguente possibilità che il modo di rapportarsi virtualmente sostituisca quello reale.

La difficoltà nell’instaurare rapporti umani reali e validi fa sì che si arrivi anche a rifiutare attivamente la realtà e ci si allontani da essa privilegiando il mondo virtuale.

È facile, quindi, che in questi casi il ricorso al rifugio mentale diventi uno stile di vita che permetta di abitare in un mondo immaginario.

 

Come proteggersi?

I consigli per evitare di diventare schiavi del cellulare possono essere diversi, prima fra tutti la presa di coscienza di essere vulnerabili ed a rischio:

  1. Tenere sotto controllo il tempo di utilizzo: esistono applicazioni che calcolano quanto tempo si passa con il cellulare in mano e sulle singole applicazioni. Già questa presa di coscienza aiuta a ridimensionarne l’uso;
  2. Stabilire dei tempi di utilizzo: decidere di imporsi degli orari in base alle altre attività che si portano avanti quotidianamente può essere un aiuto per ridimensionarne l’uso;
  3. Scegliere una ricompensa: premiarsi per ogni giorno in cui si sono rispettati gli orari scelti;
  4. Spegnere o “silenziare” il cellulare se non lo si utilizza: nelle ore notturne o quando ci si impone di non utilizzarlo, è bene evitare di averlo sotto gli occhi e che le notifiche disturbino.

La tecnologia non può sostituire le capacità e gli strumenti dell’uomo ed è proprio la stessa umanità ad avere tutte le potenzialità per evitare che accada.

Su questo Einstein aveva ragione: “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”.

 

Dr. Cristina Colantuono

Dr. Elisa Masini

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