Il rapido emergere di nuovi modelli culturali, stili di vita e di consumo e di nuovi bisogni ha condotto, inevitabilmente, alla nascita e alla diffusione di dispositivi tecnologici mobili, come gli smartphone, il cui fine è quello di essere sempre connessi e disponibili con il mondo, evitando così quella angosciante sensazione di solitudine.
Strumenti talmente presenti e fondamentali da arrivare ad essere considerati da indispensabili ad una vera e propria dipendenza. In particolare, la dipendenza da cellulare è stata altamente sottovalutata per le sue mille utili funzionalità quotidiane e perché non causa gli effetti tipici delle più note dipendenze.
Funzioni psicologiche dello smartphone
Come ogni oggetto-droga, anche il cellulare può essere investito di una valenza affettiva, poiché ad esempio permette di:
- Eliminare i limiti spazio-temporali: grazie ad una semplice telefonata ha la capacità di ridurre i sentimenti di perdita ed abbandono e di aumentare la possibilità di tollerare la solitudine e gli stati di ansietà connessi alla separazione;
- soddisfare le esigenze profonde: dietro all’irrispettosa consuetudine delle telefonate ad alta voce si cela la necessità di essere al centro dell’attenzione, di affermare il proprio valore personale e incrementare il sentimento di autostima;
- dominare la realtà esterna: con le applicazioni di messaggistica le pratiche di controllo e sorveglianza sulle vite altrui sono aumentate in modo considerevole: tramite una foto è possibile sapere dove un amico/a o un fidanzato/a si trova senza doverglielo chiedere, oppure basta una “spunta blu” di conferma di lettura per sapere se l’altro ha letto il messaggio;
- controllare la distanza: il cellulare diventa un “oggetto consolatore”, onnipresente e sempre pronto all’utilizzo, aiuta a tollerare la separazione, favorendo, il controllo della distanza.
A quali segnali fare attenzione?
Il rapporto che molte persone, ma in particolare gli adolescenti, hanno instaurato con il proprio cellulare è quindi a rischio psicopatologia.
Quali sono quindi i segnali a cui fare attenzione?
- Si utilizza il telefono per evitare stati di ansia, disagio e di mancanza;
- in assenza del cellulare non ci si sente protetti e in grado di controllare la propria vita interiore e sociale;
- non ci si separa mai dal telefonino;
- si considera lo smartphone l’unico modo per avere un contatto con gli altri, rischiando di preferirlo ai rapporti reali;
- si prova uno stato di malessere se il cellulare non ha campo o non funziona;
- si possiede più di un telefonino;
- si giustifica l’utilizzo eccessivo nascondendosi dietro la sua comodità e funzionalità.
È possibile, dunque, affermare che la dinamica di base della smartphone addiction consiste nel fatto che il cellulare permette di colmare quella sensazione di vuoto e di solitudine creata dalla separazione fisica.
Quali conseguenze?
Si rischia di diventare fragili e insicuri a livello psicologico, non più in grado di gestire quelle sporadiche o ripetute percezioni di mancanza interiore, con la conseguente possibilità che il modo di rapportarsi virtualmente sostituisca quello reale.
La difficoltà nell’instaurare rapporti umani reali e validi fa sì che si arrivi anche a rifiutare attivamente la realtà e ci si allontani da essa privilegiando il mondo virtuale.
È facile, quindi, che in questi casi il ricorso al rifugio mentale diventi uno stile di vita che permetta di abitare in un mondo immaginario.
Come proteggersi?
I consigli per evitare di diventare schiavi del cellulare possono essere diversi, prima fra tutti la presa di coscienza di essere vulnerabili ed a rischio:
- Tenere sotto controllo il tempo di utilizzo: esistono applicazioni che calcolano quanto tempo si passa con il cellulare in mano e sulle singole applicazioni. Già questa presa di coscienza aiuta a ridimensionarne l’uso;
- Stabilire dei tempi di utilizzo: decidere di imporsi degli orari in base alle altre attività che si portano avanti quotidianamente può essere un aiuto per ridimensionarne l’uso;
- Scegliere una ricompensa: premiarsi per ogni giorno in cui si sono rispettati gli orari scelti;
- Spegnere o “silenziare” il cellulare se non lo si utilizza: nelle ore notturne o quando ci si impone di non utilizzarlo, è bene evitare di averlo sotto gli occhi e che le notifiche disturbino.
La tecnologia non può sostituire le capacità e gli strumenti dell’uomo ed è proprio la stessa umanità ad avere tutte le potenzialità per evitare che accada.
Su questo Einstein aveva ragione: “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”.
Dr. Cristina Colantuono
Dr. Elisa Masini