2 Aprile – Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo (World Autism Awareness Day)

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Di colore blu

Il 2 aprile, giornata dedicata alla consapevolezza sull’autismo, rappresenta il momento in cui pagine intere si colorano di blu per sollecitare le menti ad avvicinarsi ad un mondo ancora troppo recondito.

L’intento di questa giornata ha come obiettivo quello di riunire le organizzazioni di tutto il mondo per collaborare nella ricerca, nella diagnosi e al trattamento dei disturbi dello spettro autistico: proposito ancora più nobile, è aiutare l’umanità ad approcciarsi ad una realtà che si cela dietro a tante caratteristiche che sono sinonimo di una vera specialità nel trasmettere il proprio mondo interiore in maniera differente e a questo proposito Pablo Picasso avrebbe detto: “Non giudicare sbagliato ciò che non conosci ma cogli l’occasione per comprendere”.

Un mondo da scoprire

Il mondo di coloro che soffrono di disturbi dello spettro autistico è davvero particolare ed ogni caso può essere considerato come unico.

Al riguardo, possono concorrere deficit di comunicazione sociale, a partire dalla condivisione di interessi allo scambio emotivo: un ragazzo autistico infatti si scontrerà con la difficoltà del gestire e comprendere le relazioni e ciò che esse regalano come ad esempio un abbraccio il quale, molte volte, verrà percepito come costrizione o minaccia.

Inoltre, il contatto visivo e l’espressività facciale risultano essere ridotti compromettendo fortemente i processi di comunicazione non verbale ovvero fattori che normalmente consentono di stabilire quella relazione di natura empatica con le persone facenti parte dell’ambiente in cui si vive.

I pattern di comportamento, inoltre, tendono ad assumere carattere stereotipato e ripetitivo, sia nelle frasi che si pronunciano sia nei comportamenti che si eseguono, mentre routine prive di flessibilità diventano rituali estremamente rigidi che il più delle volte impediscono fasi di transizioni ed eventuali modifiche agli schemi e alla tipologia di pensiero. Va detto ancora, che questi particolari disturbi sono connotati da iper o ipo reattività agli stimoli, attraverso le quali è possibile osservare apparente indifferenza al dolore in presenza di stimoli forti (come ad esempio il venire a contatto con il fuoco), oppure una totale intolleranza nei confronti di stimoli sensoriali, oltre che lo sviluppo del tatto attraverso azioni tattili perpetrate fino all’esasperazione.

Quando si parla di disturbi dello spettro autistico va riportato come l’eccessiva logica che accompagna il modo di essere e di vivere comune possa limitare nella capacità di cogliere degli aspetti importanti della diversità: risulta quindi fondamentale sensibilizzare a queste tematiche affinché si possano studiare dei piani che mirino all’inclusione e all’adattamento di luoghi nei quali una persona autistica possa raggiungere la sua massima espressione e libertà nel mostrarsi per ciò che percepisce e dove, inoltre, un abbraccio non rappresenti più la miccia di un comportamento da etichettare come un problema, ma che possa divenire la scintilla di nuove fiammanti opportunità.

Tendere una mano è importante

Il confronto dunque diventa vera ricchezza quando trae spunto da un atteggiamento di apertura verso la diversità che Goleman chiamava intelligenza emotiva, ovvero quella capacità di entrare in empatia con l’altro e che consente l’utilizzo delle proprie abilità sociali. Lo sviluppo di tali skills fa sì che l’apertura all’altro diventi un’esperienza unica e dall’insegnamento singolare: le abitudini si plasmano alle necessità dell’altro che comincia a tendere finalmente le braccia, fino a quel momento strette intorno a sé in segno di difesa.

Dar valore alle relazioni umane rappresenta una forma d’amore in questo tempo disattento e veloce, in cui tanto valore si dà a risultati e prestazioni piuttosto che a compassionevoli presenze, generanti uno spazio condiviso e un certo tipo di fiducia che rappresentano il motore per apprestarsi a camminare insieme, tracciando così le orme di nuovi cammini.

Consapevolezza anche nei confronti dei caregiver

I veri eroi, poco menzionati in questo duro lavoro, diventano i genitori dei ragazzi autistici i quali sono coinvolti attivamente nel processo abilitativo. Infatti, attraverso un intervento educativo precoce, affidato a esperti nei trattamenti dell’autismo, anche la famiglia potrà trarne dei benefici. L’approccio dell’adulto risulta chiaramente fondamentale per la riuscita del percorso del ragazzo autistico e non sempre è evidenziato lo sforzo profuso ed inconsapevole che un genitore impiega nel desiderio di afferrare ogni opportunità generatrice di crescita e di adattamento all’ambiente in cui il figlio è immerso.

Se ti abbraccio non aver paura

In “Se ti abbraccio non aver paura, libro di Fulvio Ervas, è chiaro l’esempio di un papà il quale capisce di poter comprendere il mondo del figlio Andrea solo imparando a guardarlo attraverso i suoi occhi: un’avventura che lo conduce ad abbattere enormi barriere e ad abbandonarsi alla vita.

L’aspirazione di questa giornata dipinta di blu è che non rimanga segregata nel suo colore ma che rappresenti un cambio di rotta necessario per costruire una realtà dove la normalità andrà a braccetto con la diversità e con l’impegno del singolo, della comunità e del Paese. Solo così, finalmente, si giungerà a guardare attraverso quello spazio in cui sono nascoste le più belle opportunità.

Dott.ssa Lucia Vaia

Dott.ssa Cristina Colantuono

Bibliografia e Sitografia

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