Paura di soffocare. Cos’è l’anginofobia?
L’anginofobia rappresenta la paura di soffocare a causa del cibo, piccoli oggetti, liquidi e perfino la saliva che potrebbe andare di traverso.
Tale paura li porta a selezionare il cibo per quantità e qualità perché l’esposizione allo stimolo fobico provoca un’immediata risposta ansiosa con picchi che possono assumere la forma di un attacco di panico. Si tratta però di una paura irrazionale e sproporzionata rispetto ad una situazione che così pericolosa non è. Nell’adulto questa reazione ansiosa imponente è infatti in genere riconosciuta come irragionevole ed eccessiva; nel bambino, al contrario, questa consapevolezza esiste raramente.
L’anginofobia può presentarsi con livelli diversi di intensità e gravità, sia in età adulta che adolescenziale e pediatrica e non va confusa con la disfagia o con la iper-riflessia faringea, due disturbi della deglutizione non assimilabili al disturbo in questione.
Insorgenza e cause
La comparsa della paura di soffocare avviene di solito tra l’infanzia e l’adolescenza e solitamente è più frequente diagnosticarla in soggetti di sesso femminile.
Di solito, nelle persone colpite da questo disturbo si riscontra una pregressa esperienza traumatica subita in prima persona o l’essere stati spettatori di una situazione simile accaduta ad altri. La causa di questa fobia può essere trovata in traumi infantili, come ad esempio l’aver visto un familiare o un coetaneo rischiare il soffocamento.
Tuttavia è importante evidenziare che non è l’evento iniziale in sé a costruire la sintomatologia fobica, bensì il modo in cui la persona reagisce all’evento e nello specifico ciò che mette in atto per evitare la paura. Questa prima esperienza, infatti, può innescare nel tempo una serie di reazioni e di comportamenti disfunzionali che non fanno che aggravare i sintomi fobici.
Quadro sintomatologico
Per chi soffre di anginofobia la vita quotidiana è angosciante, soprattutto, quando si deve mangiare poichè il cibo diventa il rivale numero uno.
L’arrivo del momento del pasto viene vissuto con grande agitazione. A volte si arriva al punto di evitare di mangiare cibi solidi per frenare e controllare questa paura. Nei casi più gravi si giunge alla paura di deglutire la saliva ed in questi soggetti l’ansia è talmente elevata da avere attacchi di panico, stati depressivi ed isolamento sociale.
Inoltre si manifestano una serie di pensieri ricorrenti e ossessivi legati al cibo e al momento del pasto, il quale si trasforma da momento piacevole di convivialità ad occasioni vissute con timore e preoccupazione.
Per far fronte a queste emozioni negative ed a questi stati di sofferenza gli individui mettono in atto una serie di condotte disfunzionali:
- scegliere ed evitare l’assunzione di alcuni alimenti percepiti come pericolosi;
- sminuzzare, frullare i cibi e masticare a lungo, tornando ad una alimentazione simile a quella del periodo dello svezzamento.
Ipotesi di trattamento
In generale, nel momento in cui si presentano i primi segnali di questo disturbo, il primo passo è quello di scartare possibili cause fisiche; una volta accertato che le valutazioni mediche abbiano dato l’esito negativo è necessario iniziare un percorso di psicoterapia che possa fornire un supporto per lo sblocco del problema, la gestione dello stress e delle relazioni disfunzionali alla base di questa fobia.
Tra i diversi modelli di psicoterapia, la Psicoterapia Breve Strategica rappresenta un modello d’intervento particolarmente efficace nel trattamento dei disturbi fobici e ossessivi.
Per informazioni in merito, è possibile contattare il Centro Clinico al nr. 392-4747002 dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 20.00. I primi 2 incontri sono gratuiti.
Dr. Fabiana Marchese
Dr. Cristina Colantuono
Bibliografia
https://www.danielaambrogio.it/blog/17/anginofobia_e_terapia_breve_strategica.html