Multipotenziali: i nuovi Einstein del nostro tempo?

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Probabilmente è capitato a tutti di incontrare o di conoscere qualcuno che cambia hobby o lavoro più volte a distanza di poco tempo, o che contemporaneamente si identifica in più professioni e magari è un insegnante, uno scrittore, un fotografo e un musicista nel giro di 24h.

Ci si potrebbe quindi chiedere perché questa realtà sia poco conosciuta e studiata al giorno d’oggi. Per tali individui, negli Stati Uniti viene già da tempo utilizzato, nell’ambito della psicologia dell’educazione, un termine elaborato da Frederickson negli anni ’70 “Multipotenziale” cioè “una persona che quando si trova in contesti appropriati può selezionare e sviluppare una serie di competenze ad alto livello”. Tuttavia, questo vocabolo è stato riportato in auge negli ultimi anni dalla coach Emilie Wapnick nel suo libro “How to Be Everything” e nel famoso discorso tenuto nelle conferenze TEDx nel 2015.

Per la Wapnick, un multipotenziale è “una persona con tanti interessi nella vita, non specializzata e che è impegnata in varie attività lavorative e non”. Concetto ripreso da Fabio Mercanti che nel suo libro “Multipotenziali. Chi sono e come cambieranno il mondo del lavoro” analizza in particolare l’ambito lavorativo.

Perché è importante parlarne?

Al giorno d’oggi, soprattutto in Italia, l’individuo viene nella maggior parte dei casi associato ad una singola professione e al relativo percorso formativo. Tuttavia è sempre più facile, grazie alla tecnologia ed in particolare grazie a internet, apprendere nuove abilità e conoscenze. Per esempio, si potrebbe imparare a suonare la chitarra online mentre si studia biologia all’università e si pratica nuoto da agonista.

Finora, persone con questa attitudine si trovavano molto spesso limitate, in un mondo che riconosceva esclusivamente chi era altamente specializzato in una singola disciplina. Convenire sul fatto che questa non sia l’unica strada che un individuo può seguire è necessario, affinché i multipotenziali che si sentono inadeguati in una società che non ha posto per loro possano, invece, sfruttare al meglio la propria caratteristica intrecciando più saperi.

Basti pensare alla riforma da poco approvata alla Camera dei deputati, che permetterà a chi è già iscritto ad un corso di laurea di iscriversi ad un secondo percorso universitario.

Quali sono le caratteristiche principali di un multipotenziale?

Wapnick ha individuato tre principali caratteristiche:

  • La capacità di sintesi delle idee, che permette a più campi del sapere di unirsi per creare qualcosa di nuovo;
  • il rapido apprendimento, poiché queste persone si immergono letteralmente nelle nuove attività, riuscendo ad apprendere molto velocemente;
  • l’adattabilità, che permette di passare senza difficoltà da un settore all’altro.

Nonostante queste siano le tre caratteristiche comuni a tutti i multipotenziali, ci possono essere diversi tipologie:

  • Hug approach: tipico di chi si muove nello stesso ambito disciplinare sperimentando però diversi ruoli all’interno di esso;
  • Slash approach: riferibile a individui che si dividono durante il giorno tra diverse attività, spesso molto diverse tra loro, che portano avanti allo stesso modo;
  • Einstein approach: caratteristico di quelle persone che sfruttano una delle proprie passioni trasformandola in professione principale, in modo da mantenere economicamente tutte le altre attività. Il nome viene proprio da Albert Einstein, presumibilmente lo scienziato più famoso di sempre, divenuto celebre grazie alle sue grandi scoperte scientifiche, e non di certo per il suo lavoro parallelo presso l’ufficio brevetti di Berna;
  • Phoenix approach: il più facilmente riconoscibile, in quanto proprio di coloro che saltano da un’attività all’altra nel momento in cui esauriscono l’interesse per ognuna di esse.

 L’importanza della valorizzazione della diversità

Ognuna di queste persone si confronta continuamente con il senso di coerenza che la cultura contemporanea propone, o meglio impone: impone una decisione, la scelta di un percorso preciso, di un singolo progetto di vita… In questo periodo, tuttavia, si sta lentamente avviando in diversi ambiti un cambiamento verso l’accettazione della varietà e della relativa originalità e bellezza dei singoli individui.

Pertanto, anche in questo caso, è necessario che soprattutto i ragazzi siano e si sentano liberi di scegliere come organizzare il proprio futuro, essendo fedeli alle proprie passioni e non schiavi di una costruzione ormai obsoleta della società.

Se il cambiamento partisse dalla percezione dei singoli, accettando e supportando le proprie sfumature, si arriverebbe forse a riconoscere l’essere preziosi in un mondo che è “bello perché vario”.

Dott.ssa Cristina Colantuono

Dott.ssa Miriam Petronella

 

Bibliografia

Fredrickson, R. H. (1979). Career development and the gifted in Colangelo, N.; Zaffrann, R. T. New Voices in Counseling the Gifted. Kendall‐Hunt Dubuque, Iowa. pp. 264–276.

Mercanti, F. (2018). Multipotenziali. Chi sono e come cambieranno il mondo del lavoro. Lit edizioni.

Wapnick, E. (2015). Perché alcuni di noi non hanno un’unica vera vocazione. Su ted.com.

Wapnick, E. (2017). How to be Everything. A Guide for Those Who (Still) Don’t Know What They Want to Be When They Grow Up. Harper Collins.

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