2020 – ESAME DI STATO PER L’ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI PSICOLOGO E LA SUA ORGANIZZAZIONE.
La questione Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Psicologo è un tema per noi estremamente importante che in questo momento di pandemia verrà svolto, a partire dal 16 luglio, telematicamente e al momento non si conoscono del tutto le caratteristiche specifiche. L’unica cosa che si conosce circa questa modalità definita “facilitata” è che le canoniche quattro prove (tre scritte e una orale) che generalmente venivano spalmate nel corso di tre mesi, per questa sessione saranno discusse tutte contemporaneamente in una sola prova orale.
Il punto focale di questo tipo di modalità telematica a distanza potrebbe essere di per sé la causa di bocciatura. Difatti, come affermato nei bandi pubblicati qualche giorno fa da alcune Università, qualora saltasse la connessione internet durante lo svolgimento della prova, potrebbe esservi in automatico la bocciatura del candidato.
Questo potrebbe diventare penalizzante per tutti gli studenti che si accingono ad una prova finale e ridondante per l’abilitazione alla professione di Psicologo ma soprattutto per tutti quelli già iscritti al primo anno presso una Scuola di Specializzazione, in quanto, qualora fossero bocciati, si ritroverebbero ad aver perso un anno di formazione per poi dover ritentare l’esame di Stato nel semestre successivo e, una volta superato, ripartire da zero con la Scuola.
Altro aspetto molto importante è il dispendio economico. Difatti, sebbene il costo di iscrizione all’Esame di Stato vari di sede, in sede, arriva a toccare cifre superiori ai 400€, qualora vi fosse la bocciatura, il costo raddoppierebbe.
Quello che è importante sottolineare è che l’Esame di Stato, che valuta gli studenti su nozioni già ampiamente discusse durante i cinque anni di Università più successivi dodici mesi di tirocinio professionalizzante post lauream, è affidato interamente alle Università che hanno già di per sé laureato quegli studenti per poi rincontrarli tra i “banchi”, un anno dopo, per un’ulteriore valutazione che di contro non è per nulla gestita dagli Ordini Professionali che invece garantiscono la formazione degli psicologi.
In un ottica di miglioramento del discorso Esami di Stato e della complessità della situazione legata all’emergenza della pandemia Covid, il Miur ha stabilito che gli studenti laureati in Medicina che abbiano concluso il tirocinio professionalizzante post lauream, sono abilitati d’Ufficio. Cosa che invece non è stata prevista per gli studenti laureati in Psicologia.
Tutto questo sembrerebbe solo penalizzante per lo studente e in nessun punto, uno strumento utile a fornirgli ulteriori competenze.
Con queste premesse, ci auguriamo che gli studenti possano avere le risposte che cercano dal MIUR e dal Ministro Manfredi, attraverso la protesta autorizzata, organizzata dagli studenti di Psicologia e dall’UDU (Unione Degli Universitari) in merito alla richiesta di avere riconosciuta la laurea abilitante previa valutazione dell’attività annuale di tirocinio professionalizzante post-lauream.
Discussion2 commenti
Grazie per averci dato voce, in questa situazione assurda e paradossale.
E’ il minimo che potessimo fare!