I benefici della musicoterapia negli anziani

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“Quando la musica inizia, non esiste nient’altro, dimentichi il mondo e le sue preoccupazioni e ti lasci travolgere dal turbine di note che sale in cielo” Cécile Ludwig

Da sempre la musica è presente nella vita degli esseri umani, tramite il cinguettio degli uccelli o anche tramite il solo emettere suoni più o meno melodici dalla bocca. Tante sono le testimonianze a riprova di come questa disciplina si sia evoluta con il passare dei secoli e, soprattutto, di quanto sia importante nella socializzazione in tutte le fasi della vita di una persona e nel momento in cui quest’ultima ha bisogno di cure fisiche e\o psicologiche.

Campi di applicazione della musicoterapia

La musicoterapia viene utilizzata come approccio alla persona attraverso la comunicazione non verbale, al fine di creare una connessione in presenza di malattie neurodegenerative come l’Alzhaimer o altri tipi di condizioni patologiche; essa si impiega anche per costruire degli interventi educativi ed è risultata significativa nella terza età.

Ad esempio negli anziani che si trovano in un contesto residenziale e sperimentano varie attività musicali (il canto, il suonare uno strumento, il teatro, il ballo ecc.) sono stati rilevati diversi effetti positivi su umore e condizione psico-fisica generale.

Il bagaglio sonoro-culturale del paziente non è da sottovalutare: musiche e canti del suo tempo, serenate, cantastorie sono importanti perché è grazie a questi elementi che il musicoterapeuta riesce ad intervenire e sulla base di essi che indirizza il suo obiettivo principale sulla valorizzazione delle capacità ancora presenti nella persona.

I benefici della musicoterapia negli anziani

Praticare la musica e il ballo è positivo in quanto, con la loro pratica, viene rilasciata dal corpo la dopamina, un neurotrasmettitore i cui benefici sono tanti, ad esempio, sul sistema cardiocircolatorio, sulla memoria, sulla concentrazione e sull’umore.

Un altro aspetto positivo lo si può riscontrare nei soggetti con demenza, che con l’ascolto di una determinata canzone o melodia possono arrivare a ricordare vari eventi del passato. Ciò è di fondamentale importanza per far orientare il paziente nella realtà e fargli provare un senso di gioia rivivendo momenti della giovinezza.

Importante è anche far aumentare la socializzazione tra coloro che si trovano nella stessa casa di cura, far crescere la propria autostima e la capacità di essere abile in un determinato ambito.

Contrasta la noia della vita quotidiana che colpisce principalmente queste persone che la maggior parte delle volte sperimentano sentimenti di solitudine.

Facilita l’apprendimento o il ri-apprendimento di determinate abilità che si sono perse per varie cause, infatti anche il solo battere le mani a ritmo di musica è positivo a livello cognitivo.

In conclusione, la musica può essere un valido strumento per far emergere ed esprimere le emozioni. Un aspetto che troppo spesso si sottovaluta nella cura dell’anziano!

È quindi fondamentale far approcciare gli anziani alla musica ed alle sue infinite potenzialità poiché l’apprendimento e la scoperta arricchiscono l’essere umano in qualsiasi momento della vita (il cosiddetto Lifelong learning).

La Musica è una legge morale: essa dà anima all’Universo, ali al pensiero, slancio all’immaginazione, fascino alla tristezza, impulso alla gioia e vita a tutte le cose. Essa è l’essenza dell’ordine ed eleva ciò che è buono, giusto e bello, di cui è la forma invisibile, ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna” Platone

 

Dott.ssa Sofia Gigliuto

Dott.ssa Cristina Colantuono

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