Quando l’amore diventa dipendenza: la Love Addiction

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L’individuo nasce dipendente ed è improbabile che nel corso della sua vita sia in grado di agire in totale indipendenza: dipendenza verso esigenze fisiche ed emotive ma anche dai giudizi e dall’approvazione degli altri, dalle norme e dai valori della società.

La dipendenza sentimentale inizia dove finisce la capacità di vivere il rapporto come continua separazione e fusione: quando l’altro non è più libero di essere ma è costretto ad assumere un ruolo o una funzione-finzione; quando l’amore non è più fonte di arricchimento ma compensazione di vuoti, paure, bisogni. Ed il rapporto non è più un incontro tra due anime ma una co-dipendenza, ovvero una limitazione reciproca.

Quali sono i sintomi ?

Per riconoscere un rapporto di dipendenza, è necessario individuare le seguenti manifestazioni sintomatologiche:

  • Paura di perdere l’amore, dell’abbandono e della separazione;
  • Paura della solitudine e della distanza;
  • Paura di mostrarsi per quello che si è;
  • Senso di colpa;
  • Senso di inferiorità nei confronti del partner;
  • Rancore e rabbia;
  • Coinvolgimento totale nel rapporto e vita sociale limitata;
  • Gelosia e possessività.

 In quali modalità si presenta?

Ci possono essere due modalità di dipendenza affettiva:

  1. La dipendenza dall’idea di amore: caratterizzata dall’idealizzazione del sentimento in sé, non necessariamente ricondotto ad una persona
    1. Dipendenza dall’amore-passione: si ricercano sensazioni forti, emozioni intense e coinvolgenti connesse all’azione ed all’eccitazione, che tende a finire di fronte alla routine;
    2. Dipendenza dalla seduzione: si utilizza il proprio fascino per placare un complesso di inferiorità e colmare il vuoto della solitudine.
  2. La dipendenza dalla persona amata: caratterizzata dalla costante ricerca di rassicurazione e di conferma di affetto per fugare l’ansia di non vedere il proprio amore ricambiato.

Perché si manifesta?

Secondo la prospettiva di Caretti e La Barbera (2009), la dipendenza si può presentare in presenza di una condizione di vulnerabilità per fattori biologici e psicosociali comuni e particolare rilevanza viene data ad esperienze vissute nell’infanzia.

La tendenza a sviluppare relazioni d’amore dipendenti è spesso attribuita a difficoltà di relazione con la propria madre, in particolare come conseguenza di uno squilibrio tra la ricerca di attenzioni e la spinta ad allontanarsi, ad esplorare. Gli individui dipendenti possono spesso provenire, infatti, da famiglie nelle quali il processo educativo è basato su controllo e protezione, con un’autonomia fortemente scoraggiata.

Il proprio stile di attaccamento è sempre fortemente correlato con la propensione a sviluppare una dipendenza affettiva.

Anche i mass media e le nuove tecnologie possono avere un impatto nello sviluppo della dipendenza amorosa, portando all’eccesso l’idealizzazione, la fantasia ed il pensiero ossessivo della persona amata. In particolare, le chat online possono rappresentare un fattore di rischio, in quanto facilitano l’instaurarsi di relazioni virtuali a distanza con persone con cui non si ha nessun contatto fisico e reale (Weiss & Schneider, 2006).

Quali conseguenze?

Invece di una donna che ama qualcun altro tanto da soffrirne, voglio essere una donna che ama abbastanza se stessa da non voler più soffrire” (Robin Norwood, Donne che amano troppo)

Secondo la Norwood (1997) la dipendenza affettiva evolve seguendo uno schema preciso:

  • Fase della negazione: il soggetto tende a colpevolizzarsi per il fallimento del rapporto;
  • Fase critica: le relazioni esterne alla coppia cessano e la relazione diventa centrale nella vita dell’individuo, nonostante compaiano i primi problemi fisici;
  • Fase cronica: il soggetto coinvolto non è più capace di considerare la situazione con obiettività.

In molti casi è difficile anche rendersi conto di essere coinvolti in una relazione di dipendenza ma quando se ne ha consapevolezza è invece molto difficile uscirne per diversi motivi:

  1. Per le aspettative sociali che addossano alle donne il compito di occuparsi degli aspetti relazionali-affettivi nell’ambito domestico;
  2. Perché le donne maltrattate sono persuase di meritare il trattamento ricevuto, preferendo questa spiegazione perversa ad una situazione dolorosa e imprevedibile come il rendersi conto di chi hanno affianco e pensare ad una vita senza il partner;
  3. Perché la donna che subisce maltrattamenti entra in una dinamica in cui cerca e crede di poter cambiare la situazione, modificando i propri comportamenti;
  4. Perché sono stati interrotti i legami con gli altri, tipico nella dipendenza affettiva, e ciò produce isolamento e desiderio di mantenere nascosti gli episodi di violenza.

In sintesi, l’atteggiamento tipico di coloro che subiscono maltrattamenti è l’accettazione e la normalizzazione di questi.

La vittima tende a modificare il proprio comportamento nella speranza di riuscire a mantenere un livello accettabile di armonia familiare e finisce per sviluppare sensi di colpa, pensando anche di meritare la violenza subita.

Come uscirne?

Il primo consiglio è sempre quello di parlarne con qualcuno e cercare sostegno e aiuto concreto per allontanarsi velocemente dal partner e dalla situazione di dipendenza. In Italia ci sono tante strutture pubbliche e private che hanno l’obiettivo di proteggere e sostenere chi è coinvolto in questi rapporti e vuole uscirne.

Le opzioni terapeutiche sono molteplici e includono: l’uso di libri di autoaiuto, le terapie di gruppo e la terapia individuale o di coppia. In particolare, nel trattamento terapeutico della dipendenza affettiva si lavora sulla ristrutturazione cognitiva, sul recupero delle emozioni e sull’autostima, sulle relazioni affettive di coppia e familiari.

Deve essere un trattamento con approccio multimodale, cioè che preveda interventi di tipo psicoeducativo, psicoterapico ed eventualmente farmacologico associato a programmi di auto-aiuto, possibilmente combinati tra loro.

 

Dr. Cristina Colantuono

Dr. Serena Libertino

 

Per approfondire

Caretti V., La Barbera D., (2009), Le nuove dipendenze: Diagnosi e clinica, Roma: Carocci.

Cincinnato I., Pescina D., (2011), Love addiction: l’amore oltre l’amore in Psico&Patologie, Anno 2, nr. 4.

Feder Kittay E., (2010), La cura dell’amore, Milano: Vita e Pensiero.

Norwood R., Maraini D., Bertoni E. (1989), Donne che amano troppo, Milano: Feltrinelli.

Pani R., Biolcati R. (2006), Le dipendenze senza droghe: lo shopping compulsivo, Internet e il gioco d’azzardo, Milano: UTET.

Weiss R., Schneider J. P. (2006), Untangling the web: Sex, porn, and fantasy obsession in the internet age. New York: Alyson Publications.

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