La presenza delle donne nel mercato del lavoro: l’imprenditoria femminile

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Negli ultimi decenni, il genere femminile è stato protagonista di un fenomeno economico e sociale che ha notevolmente cambiato il contesto lavorativo, in particolare con l’assunzione in prima persona del ruolo imprenditoriale da parte delle donne.

Il rapido sviluppo dell’imprenditoria femminile rappresenta la punta dell’iceberg di uno scenario che ha condotto le donne, nel giro di pochi anni, a irrompere in modo importante nel mondo del lavoro e ad affrontare l’ascesa verso i vertici professionali.

Lo sviluppo dell’imprenditoria femminile si inserisce nel tardo ma progressivo movimento di emancipazione della donna verso una sua affermazione nel campo lavorativo, un fenomeno che cresce con ritmi più rapidi di quelli dell’imprenditoria maschile. Il riscatto delle donne da posizioni lavorative marginali e secondarie è in atto ovunque nel mondo, sebbene una vera parità di genere non sia ancora stata attuata in tutto il mondo.

L’imprenditoria femminile è un fenomeno tutt’oggi in crescita in molti Stati. Sebbene la maggior parte dei proprietari e dei gestori di aziende risulti essere ancora composta in prevalenza da persone di sesso maschile, è interessante notare che al giorno d’oggi sempre più donne stanno investendo nella creazione e nella direzione di piccole e medie imprese. Negli ultimi anni il “fare impresa” femminile si sta trasformando perché, con l’eliminazione del divario di istruzione tra i generi, l’imprenditoria è vista come un’opportunità a tutti gli effetti di piena emancipazione professionale. Le donne imprenditrici non rappresentano più, quindi, l’eccezione alla regola che erano in un tempo non troppo lontano ma la loro significativa presenza nell’ambito del sistema economico è ormai divenuta un fatto sociale indispensabile.

Definizione dell’impresa “rosa”

La letteratura considera femminili le aziende dove le donne non sono solo proprietarie, ma ricoprono anche importanti ruoli di governo e di direzione. La definizione che ne dà Infocamere è “si considerano femminili le imprese la cui partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da donne, e sono classificate in base al maggiore o minore grado di imprenditorialità femminile, desunto dalla natura giuridica dell’impresa, dall’eventuale quota di capitale sociale detenuta da ciascun socio, e dalla percentuale di donne presenti tra gli amministratori o titolari o soci dell’impresa.”

Differenze di genere e strategie imprenditoriali

Molte ricerche hanno dimostrato che l’approccio degli uomini e delle donne rispetto allo stile gestionale dell’impresa è opposto e basato su strategie e disegni differenti, che riflettono le diversità nella scelta delle risorse da investire, nel tipo di impresa avviata e negli obiettivi prefissati. Queste diversità si sintetizzano in 2 tipi di approcci:

  1. l’approccio strategico: Gli imprenditori uomini tendenzialmente adottano un approccio organizzativo di tipo strategico nella conduzione dell’impresa. Essi organizzano lo sviluppo dell’azienda attraverso un’attenta pianificazione degli obiettivi, delle strategie e delle tappe da raggiungere. I ruoli all’interno dell’impresa sono strutturati secondo un modello gerarchico.
  2. l’approccio evolutivo: L’approccio evolutivo che caratterizza le imprenditrici si basa molto sulle loro intuizioni; esse sviluppano l’impresa in modo graduale e a piccole mosse. Il loro punto di forza è l’informalità; di solito non hanno dipendenti ma solo soci. Il loro capitale è spesso autofinanziato e tendono a quantificare il loro risultato in base al grado di soddisfazione del cliente, non tenendo conto dei profitti. Le donne ai vertici spesso mettono in atto strategie di gestione dell’impresa che favoriscono gli approcci spontanei e la cooperazione, senza dedicare eccessivamente tempo alla pianificazione e alla programmazione degli eventi.

La leadership relazionale

La strategia tipicamente femminile è basata su un approccio a rete, in cui grande valore è attribuito alla dimensione relazionale. La leadership esercitata dall’imprenditrice è molto focalizzata sull’interdipendenza tra i membri, il gruppo e il contesto organizzativo.

Questo stile di leadership è chiamato leadership relazionale; ritenuto, secondo le ricerche, lo stile di leadership più efficace per affrontare le problematiche aziendali e garantire il successo dell’impresa. Le donne tendono ad incoraggiare e favorire la partecipazione dei collaboratori all’interno dell’organizzazione, a puntare sullo sviluppo degli altri, a condividere informazioni e traguardi e, in generale, a creare un ambiente e clima lavorativo piacevole.

L’affermazione della leadership femminile può essere particolarmente complicata a causa delle resistenze e della riluttanza della società contemporanea. Tuttavia, grazie ad alcune recenti ricerche è stato possibile dimostrare che è lo stile di leadership ad influenzare i risultati e il successo organizzativo e non il genere del leader.

Pertanto è possibile affermare che l’imprenditoria, al giorno d’oggi, può essere una grande opportunità di occupazione per le donne. Le sfide, gli stereotipi e le principali difficoltà riscontrate dalle donne nel tentativo di conciliare la vita privata con la carriera lavorativa possono essere superate garantendo una partecipazione attiva delle donne nel mercato del lavoro.

Dott.ssa Fabiana Marchese

Dott.ssa Cristina Colantuono

Bibliografia

Franchi, M. (1992). Donne imprenditrici. Le regole del gioco. Franco Angeli.

Lake, R. A., Baldo, A. (2009). Leadership relazionale: i tipi psicologici come chiave di successo in azienda e nella vita privata. Franco Angeli.

Paoloni, P. (2011). La dimensione relazionale delle imprese femminili. Franco Angeli.

Ropa, R., Venturoli, C. (2010). Donne e lavoro: un’identità difficile. Lavoratrici in Emilia Romagna. Compositori.

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