I benefici dello sport a livello psicologico

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Con il termine ‘sport’ si intendono tutte le forme di attività fisica competitiva o meno, che hanno come obiettivo primario quello di mantenere o migliorare le capacità fisiche umane; tale attività comprende qualsiasi sforzo muscolare o movimento, durante l’allenamento sistematico personale, che si sviluppa attraverso diversi esercizi che coinvolgono diverse parti e muscoli del corpo.

Lo sport e gli esercizi fisici condividono molti obiettivi comuni: infatti, è stato posto in evidenza come gli esercizi fisici, indipendentemente dal tipo – da quelli aerobici come il semplice camminare velocemente a quelli anaerobici – effettuati almeno tre volte alla settimana, ridurrebbero fino al 32% il rischio di demenza oltre i 65 anni (Zhao, Tranovich, Wright, 2014). L’attività fisica, dunque, agisce su molti aspetti metabolici ed è fortemente correlata al benessere fisico, in quanto riduce lo stress (Murray & Cardinale, 2015), facilita il rilascio di endorfine (Goldfarb & Jamurtas, 1997), e migliora il sistema immunitario (Jonsdottir, 2000).

Oltre quanto detto, è ormai stato reso chiaro da parte della ricerca nell’ambito, che lo sport e l’esercizio fisico influiscono anche su diversi elementi psicologici, come la fiducia in se stessi (Duman, 2005) o la riduzione del rischio di depressione (Taspinar et al., 2014). In un’indagine condotta da Garcia-Falgueras (2015), attraverso un questionario somministrato a persone che si allenavano più di 3 volte alla settimana, infatti, è emerso come il 100% degli intervistati riteneva che l’attività fisica fosse correlata ad una diminuzione dello stress, e l’85% riferiva un miglioramento dell’umore.

In un’indagine di Cooney e colleghi (2013), invece, è stato dimostrato che tali cambiamenti positivi si erano verificati in un gruppo che praticava spesso esercizio fisico, mentre non erano emersi in un gruppo sedentario. D’altra parte, la serotonina, che è il neurotrasmettitore associato ai cambiamenti di umore ed agli effetti antidepressivi, risulta aumentata a seguito di una sessione di esercizio fisico (Jonsdottir, 2000).

Inoltre, la ricerca ha ripetutamente suggerito che l’esercizio fisico regolare può migliorare la salute mentale e ridurre significativamente i sintomi di depressione, ansia e stress generalizzato (Mikkelsen et al., 2017); alcuni studi, infatti, hanno suggerito che l’attività fisica è in grado di migliorare il benessere mentale tanto quanto la psicoterapia (Raglin, 2012; Mikkelsen et al., 2017) con benefici non solo negli adulti, ma anche negli anziani e negli adolescenti (Lane & Lovejoy, 2001).

Ad ogni modo, è necessario tenere presente che la maggior parte degli studi presenti nella letteratura scientifica che hanno ricercato la presenza di una relazione tra esercizio fisico e variabili psicologiche, hanno posto in evidenza come l’esercizio debba essere di durata e intensità sufficienti per produrre effetti psicologici positivi significativi (Cooney et al., 2013), essendo per questo motivo importante la disciplina e la costanza nell’allenamento per l’ottenimento di buoni risultati.

Più nello specifico, in relazione allo stress è stato dimostrato che i livelli plasmatici di corticosteroidi possono aumentare la probabilità di depressione (Garcia-Falgueras, 2015); pertanto, se si verifica una riduzione dello stress attraverso lo sport, ciò potrebbe ridurre il rischio di depressione. Inoltre, è stato posto in evidenza che la stimolazione dell’attività cerebrale generale previene il rischio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer (Zhao, Tranovich, Wright, 2014).

Di conseguenza, la pratica dell’esercizio fisico e dello sport attiverebbe le aree motorie del cervello e ciò potrebbe avere effetti benefici a lungo termine attraverso la sua plasticità; il medesimo meccanismo è stato suggerito anche per le funzioni cerebrali generali (Swaab, 2011). Quindi, l’esercizio fisico porterebbe a benefici per la salute del cervello.

Inoltre, una possibile ipotesi su ciò che porta alla relazione positiva tra esercizio fisico e benessere psicologico si basa su strategie attentive: lo sport potrebbe essere una distrazione per eventi stressanti (Fillingim, Roth, Haley, 1989) e va tenuto presente che nell’ambiente sportivo l’individuo impara a riconoscere le proprie capacità e quelle degli altri, a competere in condizioni di parità, ad apprezzare gli altri accettando la sconfitta, ad aiutare gli altri. In questo senso, lo sport si manifesta come un fattore che mira a preparare l’individuo alla vita in modo multidirezionale e ad avere un impatto diretto sugli stati di benessere psicologico dell’individuo (Gul, Caglayan, Akandere, 2017).

Conclusioni

In conclusione, l’esercizio fisico, come pratica sportiva individuale o collettiva, ha dimostrato di migliorare il benessere per la salute psicologica: questi vantaggi includono la prevenzione di alcuni disturbi dell’umore come la depressione, il rafforzamento del sistema immunitario e la riduzione della percezione soggettiva dello stress.

Tuttavia, questi vantaggi sono raggiungibili solo quando la costanza e gli sport abituali di una certa intensità sono praticati dal soggetto nel suo percorso personale e individuale di conoscenza di se stesso e di superamento delle difficoltà vissute. Infatti, più che un parallelismo con la psicoterapia, che si occupa di tematiche volte all’individuazione dei meccanismi di funzionamento della persona e di ciò che l’ha condotta ad un senso di disagio, sarebbe opportuno ritenere che l’attività fisica migliora la qualità della vita dell’individuo sotto più punti di vista oltre che quello meramente fisico.

Dr. Micol Lucantoni

Dr. Fabio Transillo

Bibliografia

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