Conseguenze psicologiche dell’interruzione volontaria di gravidanza

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L’aborto, l’interruzione prematura di una gravidanza, può accadere per cause naturali (aborto spontaneo) oppure essere provocato in modo artificiale (aborto provocato o IVG-interruzione volontaria di gravidanza).

Le conseguenze psicologiche di un’interruzione naturale o una provocata possono essere molteplici e diverse nei due casi: mentre l’aborto spontaneo è un evento non controllabile, improvviso e senza nessuna volontà da parte della madre, l’aborto indotto prevede una responsabilità consapevole. Generalmente si è convinti che una tale consapevolezza della propria decisione non provochi sentimenti di lutto e perdita tuttavia ciò non preclude una ferita profonda, un dolore viscerale che può tornare vivido anche dopo tempo.

Rispetto a ciò, Galimberti (1994) afferma: “è frequente che il ricordo di aborti provocati in epoca lontana e superati apparentemente senza difficoltà, ricompaia carico di sensi di colpa in occasione di episodi depressivi”.

La Sindrome Post-Abortiva (SPA)

L’interruzione di gravidanza è un evento traumatico che ha, in alcuni casi, gravi ripercussioni sulla salute mentale della donna sia nel breve che nel lungo termine. Uno dei quadri nosologici maggiormente discussi è la cosiddetta Sindrome post-abortiva (SPA).

Questa sindrome si riferisce ad una serie di disagi che possono insorgere subito dopo l’interruzione oppure dopo anni e può rimanere quindi latente per molto tempo. Essa viene fatta rientrare in linea teorica all’interno dei disturbi post-traumatici da stress, essendo l’IVG un evento traumatico in grado di creare un marcato stress e disagio.

I sintomi della SPA possono interessare varie aree del funzionamento e comprendono:

  • disturbi emozionali (ansia, depressione, ecc.);
  • disturbi della comunicazione, del pensiero;
  • disturbi dell’alimentazione;
  • disturbi della relazione affettiva e della sfera sessuale;
  • disturbi neurovegetativi;
  • disturbi del sonno;
  • disturbi fobico-ansiosi;
  • flashback dell’aborto.

I sintomi principali che fanno rientrare la SPA nella categoria della sindrome post traumatica da stress sono, invece:

  1. Esposizione o partecipazione ad un’esperienza di aborto, percepita come uccisione volontaria di un bambino ancora non nato;
  2. Rivivere in modo intrusivo l’evento dell’aborto;
  3. Sforzi per evitare di riportare alla memoria i ricordi legati all’interruzione di gravidanza;
  4. Altri sintomi associati all’evento come senso di colpa e sensazione di essere sopravvissuti che non erano presenti prima del trauma.

Fattori scatenanti, anche dopo anni, possono essere l’anniversario dell’interruzione, l’ipotetica data di nascita e tutta una serie di scadenze legate ad anniversari e ricorrenze. Anche se l’esistenza e la morte del bambino non sono riconosciute da nessuno intorno a lei, il legame tra la madre e il bambino che non c’è più è spesso totalizzante, anche se in modo inconsapevole.

I fattori di rischio per sviluppare una sindrome post traumatica da stress legata all’aborto sono lo scarso supporto sociale, la pressione di un amico, compagno, marito o parenti circa l’aborto e sentimenti quali vergogna e sensi di colpa.

Nel lungo termine le manifestazioni possono presentarsi fino a 15 anni dopo l’evento con emozioni disturbanti e pensieri ricorrenti ed intrusivi.

Quale può essere il ruolo dello psicologo nell’IVG?

La consulenza psicologica è uno strumento importante, sia prima che dopo un’interruzione di gravidanza, per lavorare sulla consapevolezza delle conseguenze delle varie scelte e per ottenere un miglior esito psicologico.

Quando una donna si presenta da uno psicologo nel momento in cui deve prendere questa decisione deve sentirsi supportata in ognuna delle sue scelte. È importante accompagnare la donna nell’elaborazione del lutto e indagare pensieri disfunzionali relativi a questo evento. Per elaborare la perdita è anche importante accettare l’esperienza vissuta e accogliere la sofferenza che ne consegue.

Per queste ragioni, è auspicabile che ogni donna che ha vissuto un’interruzione di gravidanza possa avere il giusto supporto psicologico, sia per accettare la sofferenza che per colmare l’immenso senso di vuoto che quell’evento ha prodotto.

Spesso anche la partecipazione a dei gruppi di supporto sostiene e dà il giusto supporto per elaborare la perdita. Il gruppo veicola significati ed emozioni importanti per raggiungere questo obiettivo.

Dott.ssa Laura Sorgon

Dott.ssa Cristina Colantuono

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